lunedì 27 gennaio 2014

Più "frappuccino" per tutti....




Ormai in rete la notizia che probabilmente il colosso americano aprirà in Italia sembra quasi una leggenda metropolitana. Le cause della mancata presenza di Starbucks nel nostro Paese possono essere molteplici: dalla concezione stessa che noi italiani abbiamo della "tazzulella e cafè" che non si addice né per il sapore, né per il prezzo, né per il packaging a quella americana; alla reticenza che abbiamo verso chi produce ciò che noi stessi consideriamo impensabilmente irriproducibile; e alla vision stessa di Starbucks, cioè sorseggiare un interminabile bevanda calda con il proprio laptop senza che nessun cameriere venga vicino chiedendoci se vogliamo bere qualcos'altro (un modo elegante per farci liberare il tavolo), oppure correndo per strada come se fossimo rincorsi da un'agente in borghese.

A noi italiani piace prendere il caffè sempre nello stesso bar, non per forza il migliore, ma sicuramente quello dove il cameriere ci conosce e ancora prima di salutarlo già sa che vogliamo il cornetto semplice, il caffè al vetro, tiepido, schiumato...
Ma è qui che cadiamo in errore: quello che Starbucks offre non è e non vuole essere sostitutivo dei nostri bar. Il concept è un altro. A me personalmente la miscela da loro utilizzata piace molto, la trovo migliore di moltissime altre miscele che sono costretta a sorseggiare (Nespresso comprese...si perché cari italiani oggi se non abbiamo in casa una "italianissima e costosissima" Nespresso non siamo degni di invitare degli ospiti...). Per non parlare della comodità, della velocità e della pulizia con cui vengono serviti i loro prodotti. In Italia ci sono case come Eraclea che cercano di riprodurre, o di mal riprodurre, tutta quella serie di prodotti tipicamente americani come gli Smoothies e i Frappè o le cioccolate aromatizzate a nocciola, meringa ecc con un risultato pessimo.


Quando al bar voglio avere un caffè da asporto o una tea da passeggio mi rifilano ancora il doppio bicchiere di plastica...con cui inevitabilmente mi sporco. Invece io voglio poter sorseggiare il mio green tea per le strade di Roma senza dover per forza cambiare dita ogni 30 secondi pena inesorabile l'ustione delle mani.


Entro il 2014 Starbucks dovrebbe aprire a Milano, Roma, Venezia, Rimini, Torino, Cagliari, Trento, Palermo ed Aosta.

Come ben si può vedere manca all'appello Napoli...ma a Napoli il caffè è una religione...una filosofia di vita...




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